europa91: (Default)
europa91 ([personal profile] europa91) wrote2022-02-28 07:51 pm

(Bungo Stray Dogs) - You Are Not A Monster

 


Cow-t 12 – Terza settimana – M3 Una vicenda in tre parti

Fandom: Bungou Stray dogs

Rating: SAFE

Numero Parole: 8134

Note: Accenni Mpreg! Spero si capisca i tre tempi in cui è divisa la storia sono: presente dove abbiamo Dazai, Chuuya e Oda che stanno fuggendo, passato in cui viene raccontata la storia di Rimbaud e Verlaine e passato dal primo incontro tra Oda, Dazai e Chuuya.


 

 

 

 

È bellissimo non credi?”

Come posso trovare bello qualcosa che ha il potere di distruggerci?”

 

 

 

 

 

Presente – nei pressi di Yokohama

 

 

Chuuya non doveva venire al mondo. C’erano un’infinità di motivi per i quali la sua esistenza fosse considerata contro natura. Un abominio, così era stato definito. Eppure, nonostante tutto era ancora vivo. Pensava questo il ragazzo dai capelli rossi mentre osservava distrattamente le macchine che sfrecciavano per strada. Era affacciato alla finestra di uno squallido motel di periferia, con solo una coperta a coprirgli le spalle magre. D’altronde era il solo luogo che potessero permettersi. Questa volta sapeva che non sarebbe sopravvissuto, che quella sarebbe stata davvero la fine. Fuggire era inutile. Fu un brontolio alle sue spalle a riportarlo con la mente alla realtà.

 

Vieni a letto” mormorò una voce ancora impastata dal sonno che proveniva da sotto le coperte.

 

Non sono ai tuoi ordini, non rivolgerti a me come si fa con un cane”

 

Già adorabile di prima mattina. Quando ci siamo incontrati mi hai ricordato un cucciolo solo e abbandonato senza un posto dove andare, e guardati ora” gli fece notare il ragazzo sempre rimanendo sprofondato nel suo giaciglio.

 

Dai Chibi, fa freddo, non vorrai congelarti” protestò nuovamente. Vedendo che non stava ottenendo alcuna risposta gli fece spazio nel letto accanto a lui. Il rosso lanciò un’ultima malinconica occhiata alla strada per poi raggiungerlo, anche se preferì rimanere seduto a debita distanza, in modo da poter controllare movimenti o rumori sospetti. C’era un qualcosa che ancora gli impediva di tranquillizzarsi.

 

Odasaku tornerà tra poco con delle provviste non preoccuparti” continuò l’altro.

 

Non sono preoccupato” risposte forse troppo velocemente.

 

Finalmente il ragazzo scostò le coperte, ma solo per poter fissare Chuuya negli occhi. Rimasero così per qualche secondo poi scoppiò a ridere, rovinando completamente quella strana atmosfera.

 

Non sei davvero capace di mentire” mormorò avvicinando una mano al suo viso. Chuuya arrossì, nonostante fossero passati mesi, non si era ancora abituato a quel tocco gentile. Molte cose erano ancora nuove per lui ed era stato proprio quel ragazzo, Dazai a insegnargliele per primo.

 

Tutti quelli che hanno avuto a che fare con me sono morti. Cosa ti fa credere che voi due sarete diversi? Ci stanno già cercando. È solo questione di tempo e lo sappiamo bene entrambi”

 

Dazai, smise di sorridere. Si limitò a spostare la mano dal volto del più piccolo al comodino, recuperando un pacchetto di sigarette quasi vuoto. Se ne portò una alle labbra e l’accese. Rimanendo in silenzio

 

Saku-kun non si arrabbierà?” chiese Chuuya, alludendo al fatto che appartenessero a Oda e che il moro le stesse fumando senza il suo permesso.

 

Fra qualche ora, come tu stesso mi hai appena ricordato, potremmo essere tutti morti. Quindi no, non credo si arrabbierà per una cosa da poco come questa”

 

Chuuya si prese la testa fra le mani, cedendo nuovamente allo sconforto.

 

È tutta colpa mia. Morirete a causa mia” Dazai posò la sigaretta e tornò ad accarezzargli dolcemente il capo.

 

Farti scappare è stata una scelta mia e di Odasaku. Eravamo e siamo tutt’ora consapevoli delle conseguenze delle nostre azioni” mentre pronunciava quelle parole gli strinse una mano tra le sue. Chuuya non fece nulla, se non rimanere immobile e fissare il volto di Dazai, cercando di capirne i pensieri. Non riusciva a condividere il suo ottimismo. Non poteva.

 

Era sempre la stessa storia. Da quando aveva memoria tutti finivano con il morire per lui. O forse era più corretto dire, a causa sua. Era un mostro, un abominio. Non sarebbe mai dovuto nascere, venire al mondo. Presto, avrebbe avuto anche il sangue di Oda e Dazai sulla coscienza, i loro nomi si sarebbero aggiunti ad una lunga lista.

 

Sensei, chi è quell’uomo della fotografia?” chiese il bambino di poco più di sette anni indicando una vecchia foto sulla scrivania dell’uomo.

 

È tuo padre”

 

Io ho un padre?”

 

Certo, un padre e una madre, sono loro che ti hanno creato”

 

Dove si trovano ora?”

 

Sono morti. Li hai uccisi tu”

 

Silenzio

 

Sei un esperimento Chuuya, ricordatelo sempre. Tu non sei umano”

 

Chuuya si svegliò di colpo lanciando un urlo. Dazai steso sul letto accanto a lui continuava a dormire. Fu Odasaku, appoggiato alla finestra di guardia, che si accorse di lui e dello stato in cui versava. Era tornato con due borse piene di cibo e medicinali. Dopo la cena, consumata abbastanza velocemente, avevano deciso di concedersi ancora qualche ora di riposo, montando turni di guardia. Prima di raggiungere quel motel avevano passato quattro giorni tra i boschi, dormire tra delle lenzuola, in letti veri, pareva un sogno. Erano ben consapevoli che presto sarebbero dovuti ripartire quindi volevano approfittarne quanto più possibile.

 

Oda si avvicinò preoccupato, posando una delle sue pistole, l’aveva estratta per colpa di un riflesso condizionato, non voleva spaventare ulteriormente Chuuya. Passò una mano sul volto del più piccolo, asciugandogli le lacrime che avevano iniziato a segnarlo;

 

Va tutto bene Chuuya, ora sei al sicuro” pronunciò quelle poche parole con un tono insolitamente dolce, avrebbe fatto il possibile per tranquillizzarlo.

 

Per quanto ancora? Dovete andarvene. Dovete riconsegnarmi a loro. È solo questione di tempo prima che Arahabaki si risvegli e uccida tutti. Se non lo farà lui lo faranno i nostri inseguitori”

 

Tu puoi controllare quel potere” insistette Oda prendendogli il viso con entrambe le mani, cercando il suo sguardo.

 

No, non posso. Ha ucciso tutte le persone a me care. Non voglio che accada anche a voi”

 

Ci stai sottovalutando Chibi” Questa volta a parlare era stato Dazai. Nessuno dei due aveva notato quando si fosse svegliato, ma ora l’ex Dirigente della Port Mafia si trovava appollaiato sul bordo del letto a fissare entrambi.

 

Io e Odasaku siamo qui perché lo vogliamo. Se moriremo sarà perché lo vogliamo. Non per causa tua” Chuuya continuava a piangere. Oda allora lo avvolse tra le sue braccia. Dazai guardò con dolcezza entrambi un’ultima volta, prima di aggiungere;

 

Non è stata colpa tua. La morte dei tuoi genitori intendo.” Chuuya fu certo di aver smesso di respirare. Dazai aveva sempre avuto la capacità di sorprenderlo.

 

 

Qualche anno prima

 

Rumore di spari. Un uomo dai lunghi capelli corvini corse fino a raggiungere il laboratorio dove si trovava il suo compagno. Richiuse la porta alle sue spalle e la bloccò con il badge che portava al collo.

 

Sono qui. Ci hanno scoperto. Stanno venendo a prenderlo. Cosa possiamo fare Paul?”

 

L’interpellato non rispose subito, si diresse invece verso una culla, che qualche mese prima aveva lui stesso costruito, e prese tra le braccia il bambino che si trovava addormentato al suo interno. Lo cullò per qualche minuto per poi affidarlo all’ancora spaventato compagno.

 

Io cercherò di guadagnare tempo, voi fuggite” disse cercando di mantenere la calma.

 

Mi stai chiedendo di lasciarti qui? Non posso farlo” No, non poteva.

 

Arthur è la fine. Sapevamo che presto o tardi sarebbe arrivato questo giorno. Dovete fuggire. Ora.”

 

Non posso”

 

Devi vivere per lui. Devi proteggerlo”

 

Paul non puoi chiedermi questo”

 

Non te lo sto chiedendo. Chuuya diventerà più potente sia di me che di te. Ha bisogno che qualcuno lo protegga, che lo guidi, gli insegni cosa sia giusto e cosa sbagliato. Non possiamo lasciarlo a loro. Lo tratteneranno come un mostro, come una cavia da laboratorio. È nostro figlio”

 

È la prima volta che lo chiami in questo modo” nonostante la gravità della situazione e il freddo che lo attanagliava all’altezza del petto, Arthur stava sorridendo.

 

Chuuya è nostro figlio. Questa verità non cambierà mai. Ora andate. Cercherò di guadagnare più tempo che posso”

 

 

 

Paul Verlaine e Arthur Rimbaud. Due ricercatori francesi. Prodigi nella Biologia. Ufficialmente sono deceduti nell’esplosione del laboratorio XX in seguito al fallimento del progetto nominato Arahabaki I. In realtà sono stati uccisi dai sicari del Dottor N, finanziatore di quello stesso progetto. Il Sensei voleva appropriarsi delle loro ricerche e ha insabbiato la verità.” concluse Dazai. Sia Chuuya che Oda lo fissavano senza parole.

 

Era tutto nei documenti sul caso Arahabaki contenuti nel pc di Mori. L’ho solo hackerato” ammise tranquillamente alzando le spalle, non capendo cosa avesse detto di tanto scioccante.

 

Non l’ho provocata io quell’esplosione?” Chuuya era confuso.

 

Chibi avevi tre mesi come diavolo potevi provocare un’esplosione? Non eri nemmeno in grado di metterti seduto” Oda sorrise, prima di avvicinarsi di più a quel ragazzino dai capelli rossi.

 

Non sei responsabile della morte dei tuoi genitori e chissà di quali altre morti” concluse posandogli un lieve bacio tra i capelli.

 

E non sarai responsabile della nostra” si intromise Dazai abbracciandolo di slancio.

 

Ehi. Voi due. Smettetela” Chuuya provò a divincolarsi da quello strano abbraccio in cui era stato coinvolto. In realtà però era felice. Per la prima volta si sentiva davvero felice. Non lo avrebbe mai ammesso ad alta voce ma incontrare Dazai e Oda era stato un miracolo. Certo, un paio di anni prima non avrebbe mai pensato che le cose tra loro potessero prendere quella piega, figuriamoci fuggire insieme.

 

 

 

Qualche mese prima...

 

Dazai Osamu e Oda Sakunosuke lavoravano entrambi per la Port Mafia. Un’Organizzazione che controllava tutte le attività illegali che si svolgevano nella città di Yokohama. Dazai era uno dei Dirigenti, data la sua eccezionale intelligenza e abilità strategica. Oda invece, era un ex sicario professionista declassato a tuttofare, questo perché si rifiutava di uccidere. Quel giorno ai due era stato affidato l’incarico di indagare su degli esperimenti condotti da un certo Dottor N. Uno strano medico, che dopo aver svolto per anni ricerche in Francia, era tornato in Giappone e si era fatto un nome tra la malavita. N collaborava con molte agenzie di facciata della Port Mafia e il Boss voleva vederci chiaro sugli esperimenti che quello strano medico stava conducendo anche grazie ai loro fondi.

 

Come spesso accade, l’incontro che avrebbe cambiato il corso delle loro vite, avvenne in modo del tutto casuale.

 

Dazai si era brevemente separato da Oda e stava girovagando per il laboratorio alla cerca di qualsiasi prova per poter ricattare N, come gli era stato ordinato dal boss.

 

Che stai facendo?” fu così che il suo sguardo incrociò per la prima volta quello di Chuuya.

 

Il giovane Dirigente non aveva mai visto occhi di quel colore. Ma soprattutto cosa ci faceva un ragazzino in quel laboratorio? Era troppo giovane per essere un ricercatore. Ciò che maggiormente lo colpì però furono i suoi abiti. Chuuya sembrava essere appena uscito da un ospedale, indossava una semplice veste bianca e dei bracciali introno ai polsi, coperti di lividi ed ecchimosi.

 

A quel tempo, non poteva sapere che il rosso fosse tenuto prigioniero come cavia del cosiddetto “Progetto Arahabaki”, una sorta di tentativo di creare un esercito di esseri umani geneticamente modificati e potenziati. Chuuya era il solo a essere vissuto così a lungo e per questo veniva continuamente usato come cavia per prelevare sangue e campioni. I ricercatori che lo avevano creato, e che il ragazzo considerava i suoi genitori, erano morti tragicamente nell’esplosione del primo laboratorio in Francia, poco prima che la ricerca venisse spostata e conclusa in Giappone.

 

Li ho uccisi io” aveva confessato Chuuya al loro terzo incontro “dentro di me c’è questa creatura, Arahabaki, quando si scatena io perdo il controllo. Erano i miei genitori e li ho uccisi. Per questo N mi tiene qui, al laboratorio sono al sicuro e le persone sono al sicuro da me. Sono un essere pericoloso. Un abominio. Il dottor N mi ha salvato e mi protegge da me stesso, oltre che proteggere tutti gli altri”.

 

Tu non sei niente di tutto questo Chibi” Dazai lo aveva interrotto e poi baciato. Fu grazie a Dazai prima e Oda poi, che Chuuya prese piano piano atto della sua umanità. Imparò molte cose prima di allora sconosciute, come il concetto di amore. Da li la decisione di fuggire insieme. Ora i tre si trovavano braccati sia dagli uomini della Port Mafia, che sospettavano di un loro tradimento, che da quelli di N, intenzionati solo a riavere Chuuya.

 

 

Di nuovo presente

 

Il rosso si scostò dall’abbraccio scomposto in cui Oda e Dazai lo avevano avvolto per raggiungere la finestra e osservare il cielo stellato. Avevano finito come sempre a fare l’amore tutti insieme, in quel letto di motel decisamente troppo piccolo per contenere tre persone. Però si era calmato. Non sapeva come, ma quei due erano in grado di trasmettergli una forza e un coraggio che prima di allora non sapeva nemmeno di possedere. Dazai e Oda avevano rinunciato a tutto per lui, per salvarlo. Chuuya amava entrambi, per questo temeva costantemente per le loro vite. Non si sarebbe mai perdonato se gli fosse successo qualcosa. Si strinse la coperta sulle spalle per poi posarsi una mano sul ventre.

 

C’era un motivo per cui avevano deciso in fretta e furia di fuggire. Ricordava le espressioni sconvolte sui visi dei due uomini quando aveva confessato loro quel piccolo segreto.

 

N ha fatto i soliti test di routine e dalle mie analisi del sangue è emerso questo. Ha circa cinque settimane ed è in perfetta salute” mormorò mostrandogli un’ecografia dal contenuto inequivocabile.

 

Dazai aveva fatto i conti. Odasaku era troppo sconvolto per formulare un qualsiasi tipo di pensiero coerente.

 

Può essere di entrambi si” aveva risposto prontamente Chuuya fugando ogni dubbio.

 

Dobbiamo fuggire”

 

Chibi prepara le tue cose”

 

Solo dopo avrebbero parlato del come fosse stato possibile una cosa del genere. Chuuya era ermafrodito. Gli stessi esperimenti che gli avevano donato delle abilità speciali lo avevano anche reso in grado di generare la vita.

 

 

Paul non guardarmi in questo modo ti prego” il biondo aveva ripreso a scrivere nervosamente sul suo taccuino.

 

Devi fare sempre di testa tua vero?” Arthur si sentì quasi offeso dal tono di voce utilizzato dal fidanzato.

 

Non eri forse d’accordo con me?” perché lo stava facendo sentire colpevole? Erano anni che facevano dei progetti, volevano creare una famiglia.

 

Se N lo scopre verrà a prenderlo, vorrà studiarlo. Che ti è saltato in mente? Sai quanto può essere rischioso?”

 

Avremo un bambino che ti piaccia o no. N può fare ciò che vuole, è la nostra ricerca”

 

Forse ci siamo spinti troppo oltre Arthur. Nove mesi comunque sono lunghi possiamo…”

 

Sei mesi” lo corresse e il biondo lo fissò esasperato, alzando per l’ennesima volta gli occhi al cielo.

 

Quando pensavi di dirmelo eh”

 

Paul aveva ragione, ma quando aveva scoperto della gravidanza Arthur era stato colto per prima cosa dalla paura. La loro ricerca si stava spingendo in un territorio ancora inesplorato. Poteva rivelarsi un fallimento, essere l’ennesimo buco nell’acqua. Non avrebbe mai pensato che l’innesto avrebbe funzionato al primo tentativo. Dopo anni di fecondazione in vitro ora finalmente sarebbe nato un essere umano che potevano considerare loro.

 

Avrebbero scoperto solo qualche mese dopo che N aveva manomesso i campioni nel tentativo di creare i suoi super soldati.

 

Paul aveva fatto pressioni perché abortisse ma Arthur aveva con testardaggine deciso di portare a temine la gravidanza.

 

Chuuya era un bambino sano anche se già dalle prime analisi del sangue i due scienziati avevano capito quali fossero le sue reali potenzialità.

 

Promettimi solo che sarà felice” furono le ultime parole di Paul Verlaine mentre osservava le due persone più importanti della sua vita sparire per sempre dalla sua vista.

 

 

 

Hai freddo?” Oda si era avvicinato. Il rosso non lo aveva sentito, perso nei suoi pensieri come sempre più spesso gli capitava.

 

Sto bene” l’uomo sorrise appoggiando una mano sopra la sua, in un goffo tentativo di accarezzargli il ventre ancora piatto.

 

Andrà tutto bene” Chuuya gli rivolse un’occhiataccia.

 

Lo dici come se ci credessi”

 

Ma io ci credo e anche Dazai o non saremmo qui. Con te”.

 

Mi dispiace. Tutto questo è a causa mia”

 

Smettila di colpevolizzarti. Hai passato tutta la vita a crederti un mostro. Non lo sei. Chuuya sei un essere umano”

 

Sono un uomo e sono gravido. Controllo la gravità e dentro di me ho questo potere Arahabaki...” ma Oda interruppe ogni altra protesta coinvolgendolo in un bacio appassionato.

 

Io non ti vedo come un mostro. Ti proteggerò e farò lo stesso con il nostro bambino, che considero un miracolo” Chuuya finalmente sorrise, lasciandosi avvolgere da quelle braccia che gli avevano sempre infuso tanta sicurezza.

 

Grazie” fu la sola cosa che riuscì a dire.

 

 

 

Arthur aveva fatto solo qualche metro quando gli uomini di N lo accerchiarono. Si strinse il figlio a sé in un ultimo, disperato, tentativo di protezione. Uno sparo lo fece sobbalzare. Chuuya tra le sue braccia si mise a piangere.

 

Dottor Rimbaud mi consegni quel campione” la voce del Sensei era ancora più fredda di quanto ricordasse. Quell’uomo era stato il suo mentore ma ora si era levato la maschera e rivelato per quello che era, solo un folle assassino psicopatico.

 

Chuuya è mio figlio” insistette.

 

Forse biologicamente, ma sa meglio di me che non è solo questo. È il contenitore di Arahabaki. Arthur non costringermi ad uccidere anche te” il moro trasalì. Voleva dire che Paul... N sorrise estraendo dalla tasca del camice una pistola.

 

Perché?” se doveva morire voleva almeno conoscerne la ragione.

 

Perché voi due siete riusciti a realizzare un essere perfetto. Quel campione deve essere mio”

 

Chuuya è un essere umano”

 

No. Non lo è, e non lo sarà mai”

 

 

 

Stai tremando Chibi” Chuuya si strinse nell’abbraccio di Dazai.

 

Hai fatto ancora un brutto sogno?” domandò Odasaku tornato alla sua postazione di vedetta.

 

Stanno arrivando. Tra poco saranno qui. Dobbiamo andarcene” rispose. I due uomini si scambiarono una veloce occhiata per poi iniziare a fare i bagagli. Avevano scoperto come sensi di Chuuya fossero più sviluppati dei loro. Presto i loro inseguitori li avrebbero raggiunti. Era una certezza.

 

Riesci a camminare?” domandò Oda, da sempre molto apprensivo verso il più piccolo. Dazai non voleva immaginarselo una volta che il bambino sarebbe nato. Probabilmente avrebbe rinchiuso madre e figlio in una torre e gettato via la chiave.

 

Certo” fu la risposta di Chuuya ma l’uomo ormai se l’era caricato sulle spalle. Dazai sorrise a quella vista.

 

Non sono così fragile” protestò inutilmente Chuuya ma non facendo nulla di concreto per cercare di allentare la presa.

 

Solo per questa volta” gli promise Oda scambiandosi un bacio veloce con entrambi mentre abbandonavano la stanza. Come previsto poco dopo gli uomini della Port Mafia fecero irruzione.

 

Dazai li osservava poco distante, in una posizione sicura, grazie all’ausilio di un cannocchiale. Quella volta c’era davvero mancato poco.

 

Mori-san è sempre molto scaltro” rispose con un tono che andava dall’ammirato allo scocciato una volta raggiunti i compagni.

 

Non possiamo fuggire per sempre. Chuuya tra poco entrerà nel terzo mese” fece notare Odasaku, che da sempre cercava di essere la voce della ragione.

 

Dobbiamo solo arrivare a Tokyo, lì un mio conoscente che lavora per il Governo ci aiuterà a fuggire all’estero” spiegò in tutta calma Dazai. Chuuya intanto si era nuovamente addormentato tra le braccia di Oda. Era molto stanco, complici anche le nausee che da un paio di giorni lo avevano fortemente debilitato. Non era il massimo continuare a fuggire con il compagno in quelle condizioni, ma non avevano altra scelta.

 

Avevi già pianificato tutto vero?” domandò Odasaku, spostando lo sguardo da Chuuya a Dazai.

 

Tranne la gravidanza. Ho sempre pensato che sarebbe finita in questo modo”

 

Non avrei mai pensato che ti saresti innamorato, di qualcun altro intendo”

 

Nemmeno io, ma Chuuya è speciale”

 

Si lo è” Fu allora che gli mostrò un taccuino. Oda lo prese al volo e se lo passò tra le mani per qualche minuto confuso.

 

Aprilo” fece come detto.

 

Nella prima pagina vi era una vecchia fotografia in bianco e nero. Ritraeva due uomini in camice da laboratorio. Uno aveva i capelli chiari raccolti in una coda bassa mentre l’altro aveva lunghi capelli corvini e teneva tra le braccia un neonato. Sorridevano entrambi.

 

Sono…”

 

Gli appunti di Paul Verlaine, il padre di Chuuya; ovvero, l’uomo biondo della foto”

 

Gli somiglia”

 

Già si somigliano molto” ammise Dazai. Oda intanto si mise a leggere.

 

 

 

Chuuya è stato a lungo desiderato e non meno amato. Lo abbiamo messo al mondo per amore ma non abbiamo saputo proteggerlo. Posso solo sperare che un giorno trovi qualcuno che si occupi di lui come noi non siamo riusciti a fare. Mentre scrivo queste poche righe osservo il volto di mio figlio che ha da poco compiuto tre mesi. So che è questione di tempo prima che N ci trovi e che lo reclami per sé. Chuuya non è una cavia ma un essere umano e merita di vivere come tale. Forse siamo stati degli egoisti ma io e Arthur desideravamo solo costruire una famiglia, mi chiedo, era dunque sbagliato usare le nostre conoscenze per averla?

 

Quando terminò Odasaku si voltò verso Dazai. Entrambi condividevano lo stesso pensiero e sentimento, avrebbero dato la vita per Chuuya e per il loro bambino. Fu in quel momento che il rosso si decise ad aprire gli occhi.

 

Dove siamo?” chiese ancora mezzo assonnato cercando di mettersi seduto.

 

Tra poco raggiungeremo Tokyo, abbiamo ancora qualche ora di cammino”

 

Voi due siete pazzi, scordatevi che farò tutta quella strada a piedi” sia Oda che Dazai gli sorrisero. Chuuya richiuse gli occhi, era felice. Fintanto che erano insieme tutto sarebbe andato bene.

 

 

E tu chi saresti?”

 

Arthur Rimbaud. Devo presumere che da oggi sarai il mio assistente”

 

Che stupidaggine, al massimo sarai tu il mio”

 

Sei Paul Verlaine giusto?”

 

Esatto, l’hanno scorso ho terminato brillantemente un dottorato di ricerca e…”

 

Non importa questo è il mio laboratorio, il che fa di te il mio assistente. Ho ricevuto precise indicazioni”

 

Sono qui sotto espressa richiesta del dottor N”

 

Come il sottoscritto. Ora sta un po' zitto e mostrami ciò che sai fare signor dottorato di ricerca”

 

Non era iniziata nel migliore dei modi ma la loro relazione si era pian piano evoluta in un qualcosa di profondo. Oltre ad essere partner di lavoro avevano scoperto un altro tipo d’intesa. La chimica tra i due era esplosa all’improvviso e tra un esperimento e l’altro era nato un sentimento nuovo.

 

Hai mai pensato a creare una famiglia?” Arthur lo aveva guardato confuso.

 

Insomma, siamo due delle menti più brillanti della biologia” proseguì il biondo.

 

Cosa stai suggerendo Paul?” l’altro sorrise

 

Creare una famiglia io e te. Qualcosa di nostro” Rimbaud rimase senza parole ma prima che potesse anche solo rispondere vide l’altro inginocchiarsi e tirare fuori dal camice una scatola.

 

Però prima, Arthur Rimbaud, vuoi sposarmi?”

 

 

 

Si può sapere dove te ne vai a zonzo tutte le notti?”

 

Non avevano mai litigato Oda e Dazai. Era iniziata come una semplice amicizia, anche se scavalcava tutti i ranghi e gerarchie esistenti nella Mafia. Da compagni di bevute erano poi diventati amici e da quello ad amanti il passo era stato breve. Le cose erano evolute naturalmente, senza che nessuno dei due si fosse soffermato troppo sui dettagli. Non avevano mai parlato della loro relazione. Non le avevano mai dato un nome o etichetta. Non ne sentivano il bisogno. Erano uomini che vivevano a contatto con la morte ogni giorno, e lo sapevano bene. Per un po’ le cose fra loro avevano funzionato, fino a quando Dazai non aveva incontrato Chuuya.

 

Oda aveva intuito ci fosse qualcosa. Da quando erano tornati dalla missione al laboratorio di N, il giovane Dirigente era diverso, appariva distante e con la mente perennemente concentrata su altro.

 

Mi stai tradendo?” alla fine Oda non era riuscito a trattenersi dal porre quella domanda. Non voleva recitare il ruolo della moglie offesa o gelosa ma Dazai gli stava nascondendo qualcosa. Non poteva essere una semplice scappatella. Il moro era solito perdere facilmente interesse, doveva trattarsi di qualcosa di serio, o non sarebbe durata così a lungo.

 

Ti devo presentare una persona”

 

La prima volta che Oda Sakunosuke vide Chuuya ne rimase sconvolto e non fu una cosa positiva. Dazai gli aveva fornito qualche dettaglio ma la realtà che si palesava davanti ai suoi occhi superava ogni fantasia. Era un ragazzino ancora più piccolo di come se l’era immaginato. Doveva avere la stessa età del compagno ma sembrava più giovane. Era così magro e indifeso, oltre che essere incatenato ad una parete. Il suo cuore perse un battito.

 

Questa mattina per sbaglio ho ferito un’infermiera. Per questo N ha ritenuto opportuno rinchiudermi. È per la sicurezza di tutti” aveva spiegato il ragazzino a Dazai, che aveva subito preteso una spiegazione. Oda non aveva mai visto il compagno così arrabbiato, sembrava volesse commettere un omicidio di massa. Gli fece quasi paura.

 

Poi il moro li aveva lasciati soli, andando a montare di guardia. Aveva pensato che fosse meglio che Odasaku incontrasse e parlasse con Chuuya di persona. Aveva un certo piano in mente ma per attuarlo avrebbe avuto bisogno del sostegno del suo compagno e amico.

 

Una volta soli, Oda aveva iniziato con le domande alle quali più di una volta il più piccolo aveva faticato a rispondere.

 

Tu vuoi sapere se sono l’amante di Dazai ma non so che significa” aveva ammesso Chuuya confuso.

 

Cosa fate quando siete insieme?” il più piccolo aveva aggrottato le sopracciglia sottili

 

Parliamo, come sto facendo ora con te”

 

Solo quello?” Chuuya ci pensò qualche secondo.

 

A volte piango, Dazai allora mi racconta cose per farmi sorridere. Mi racconta il mondo al di fuori di queste mura. Continua a ripetere che non sono un mostro anche se N ogni giorno mi dice il contrario. Delle volte mi porta del cibo e si ferma a mangiarlo con me”

 

Solo questo?” Odasaku si sentiva quasi colpevole ad aver dubitato di Dazai. Il più piccolo si limitò a sorridere e Oda lo fissò incantato. Fu in quel momento che Chuuya si avvicinò.

 

Prima di andare Dazai mi saluta sempre così” e si sporse oltre le sbarre per lasciargli un veloce bacio sulle labbra. Oda ci mise qualche secondo per realizzare ciò che stava accadendo. Comprese finalmente cosa stava cercando di dirgli Dazai.

 

 

 

Se è una femmina Carol un maschio Charles” Paul fissò il compagno malissimo, prima di tornare ai suoi fedeli appunti.

 

Arthur si passò una mano sul ventre nascosto sotto il camice da laboratorio.

 

Guarda che fai così si vede” gli fece notare. Arthur sorrise prima di tornare con aria sognante al suo discorso, girando intorno alla scrivania del compagno, facendo un paio di piroette.

 

Carol come tua madre e Charles come tuo fratello” spiegò.

 

Fratellastro” lo corresse prima di richiudere il taccuino. Ormai pareva chiaro che quel giorno non sarebbe riuscito a scrivere nulla.

 

E poi perché solo nomi della mia famiglia?” Arthur smise di sorridere. Verlaine capì di aver appena commesso un errore.

 

Non ho nessuno da voler omaggiare. Inoltre questo bambino è in parte tuo, voglio che abbia qualcosa che possa ricordagli sempre chi è suo padre” Paul si sentì un verme. Arthur gli aveva raccontato di come avesse perso tutta la sua famiglia a causa della guerra quando era poco più che adolescente. Lo studio e la scienza lo avevano salvato. Provò a correre ai ripari.

 

Carol o Charles eh? Come mai entrambi i nomi con la lettera C?” Era una domanda stupida ma non aveva potuto trattenersi. Era nella sua natura da scienziato continuare a porsi interrogativi. Arthur arrossì preso in contropiede.

 

È una cosa stupida, l’embrione era contenuto nella fiala C” ammise. Paul alzò gli occhi al cielo. Purtroppo era perdutamente innamorato di Arthur, così tanto da scoppiare a ridere divertito da quella semplice confessione.

 

Aprì le braccia in un chiaro invito all’altro di venire verso di lui. Non si fece attendere. Arthur si sedette comodamente sulle sue gambe. Il biondo non perse tempo ed iniziò ad accarezzargli il ventre, restarono così per qualche minuto. Nonostante il rifiuto iniziale Verlaine si stava abituando all’idea di diventare padre, non poteva negarlo. Ad un tratto si bloccò per fissare il compagno. Arthur gli regalò uno dei suoi soliti sorrisi, anche se ultimamente era diverso, si era fatto quasi più dolce, materno;

 

Ma era…?” Domandò incerto. Il moro questa volta gli scoppiò a ridere in faccia; faticando a trattenersi.

 

Era un calcio Paul, si” confermò. “Ha iniziato da qualche giorno e non sembra intenzionato a smettere”

 

Verlaine fissava ancora il punto in cui il bambino lo aveva colpito, come se avesse realizzato solo in quel momento cosa contenesse la pancia del compagno.

 

Charles eh” mormorò inconsapevolmente. Una parte di lui era certa che sarebbe stato un maschio.

 

 

 

Sono certo che sarà una femmina” esordì Dazai con un’espressione sognante.

 

Stavano viaggiando in direzione di Tokyo. Odasaku aveva rubato un’auto ad un distributore e stava guidando già da quasi un’ora. Presto avrebbero visto i primi palazzi comparire dietro l’orizzonte. Chuuya si era appisolato occupando entrambi i sedili posteriori. Dazai lo aveva lasciato fare e aveva preso posto nel sedile passeggero accanto a Oda. Tutti avevano convenuto che l’ex Dirigente non fosse adatto alla guida.

 

Già riesco a immaginarmela Odasaku, una bellissima bimba dai capelli rossi e occhi blu” l’uomo al volante sorrise scuotendo la testa.

 

Una versione femminile di Chuuya”

 

Esatto”

 

Penso sia inutile dirti che è quasi impossibile che nasca identica a lui e potrebbe aver ereditato qualcosa anche da suo padre” Dazai storse il naso e incrociò le braccia al petto come un bambino offeso;

 

Anche tu hai capelli rossi e occhi blu, non provare a rovinare la mia fantasia”

 

Stai dando per scontato che sia mia, quando sappiamo entrambi che potrebbe non essere così”

 

Una bambina figlia di Odasaku e Chuuya, non potrei desiderare di meglio”

 

 

 

Giappone?” Paul fissava il compagno completamente senza parole.

 

Si il dottor N ci ha affidato un incarico in Giappone” confermò mentre iniziava a preparare la valigia aperta sul loro letto. Aveva usato un tono scocciato come se stesse ripetendo lo stesso concetto ad un bambino duro di comprendonio.

 

Arthur sei all’ottavo mese di gravidanza” fece notare stancamente il biondo passandosi una mano sul viso.

 

Ma questo lo sai solo tu” si difese.

 

Se N lo sapesse saresti rinchiuso in un qualche laboratorio e verresti usato per degli esperimenti. Lo sai bene”

 

Rilassati. Guardi troppi film di fantascienza. Devo molto al Sensei” liquidò la questione Rimbaud alzando le spalle.

 

Se N sapesse ciò che hai fatto” Arthur tornò a guardarlo male

 

Ciò che abbiamo fatto, il piccolo Charlie è figlio di entrambi”

 

Come vuoi” Paul era arrabbiato. Odiava quel lato del compagno, quando si intestardiva e non voleva sentire ragioni. Arthur era convinto di essere nel giusto e non avrebbe mai cambiato opinione, nemmeno per lui.

 

Una volta rimasto solo nella stanza, Rimbaud si sedette sul letto. Non voleva litigare. Sapeva anche lui che era rischioso andare dall’altra parte del mondo nelle sue condizioni ma non poteva rifiutare. Gli sarebbe piaciuto dare alla luce il loro bambino in Francia, magari in Normandia. In quel momento ricevette una serie di calci. Il piccolo doveva essersi svegliato, ora non sapeva quando sarebbe riuscito a calmarlo. Somigliava già a Paul, non sarebbe stato facile aver a che fare con loro.

 

Si passò una mano sul ventre ormai enorme. A volte si chiedeva se davvero il camice riuscisse a nasconderlo. Da un paio di settimane aveva iniziato a sognare il loro bambino, lo immaginava biondo e identico a Paul, anche se conosceva fin troppo bene la genetica per sapere che non sarebbe stato così.

 

 

 

Io vorrei un maschio” Odasaku lo aveva sorpreso. Dazai era ancora perso nelle sue fantasie quando il suo compagno se n’era uscito con quella frase.

 

Sei sempre stato strano Odasaku” si limitò a rispondere;

 

Detto da te lo prendo come un complimento”

 

Potete fare un po’ di silenzio io vorrei dormire” la voce assonnata di Chuuya li fece voltare entrambi. Ultimamente il rosso era sempre stanco e si assopiva appena poteva.

 

Scusa Chibi, ma stavamo affrontando una questione di vitale importanza” Oda alzò gli occhi al cielo,

 

Io vorrei tanto una bambina ma il qui presente Oda Sakunosuke vuole un maschietto, tu cosa vorresti?”

 

In questo momento vorrei non essere incinto” disse prima di portarsi una mano a coprirsi la bocca cercando di trattenere un conato di vomito.

 

Accosta” Propose Dazai ma ormai Chuuya aveva imbrattato i sedili posteriori.

 

Scusate” ammise con fare colpevole una volta che la crisi fu passata.

 

Oda si era fermato, il ragazzo era sceso dall’auto e con l’aiuto di Dazai aveva finito di rimettere.

 

Dovreste lasciarmi qui e tornare alla Port Mafia” concluse dopo un po’. Entrambi gli uomini si voltarono verso di lui.

 

È semplicemente la soluzione più logica. Io non dovevo uscire dal laboratorio. Questo bambino non doveva essere concepito. Dovevamo lasciare le cose come stavano” Quella fu la prima volta in Oda alzò la voce, anche Dazai stava per replicare ma il compagno fu più veloce. Corse ad abbracciare Chuuya,

 

Non dire mai più una cosa del genere. Noi ti amiamo Chuuya, stiamo facendo tutto questo per te, per noi, per il bambino. Non sei un mostro e non meritavi di restare in quel posto. Credi che i tuoi genitori volessero questo per te?”

 

I miei genitori mi hanno creato perché fossi un esperimento. Il contenitore di Arahabaki”

 

Ti sbagli” questa volta fu Dazai a interromperlo tirando fuori dalla tasca del cappotto nero il taccuino di Verlaine, lo stesso che tempo prima aveva mostrato anche a Oda.

 

Leggi” e glielo porse.

 

 

 

Sei sicuro che questi siano i campioni corretti?”

 

Stavano lavorando insieme da un paio di settimane ma Paul si mostrava ancora parecchio ostile verso il suo nuovo collaboratore. Il Dr Rimbaud sorrise,

 

Hai messo il vetrino al contrario” rispose semplicemente e si avvicinò per sistemarglielo.

 

Verlaine arrossì. Era stato un errore da principiante, nemmeno lui capiva come potesse essere successo. Era tutta colpa di Arthur e del modo in cui si muoveva. Doveva essere questo altrimenti non si spiegava come non riuscisse a staccargli gli occhi di dosso. Sentiva i lunghi capelli dell’altro solleticargli il viso, era troppo. Così si alzò di scatto, rischiando di dare una testata al microscopio. Arthur lo fissò confuso.

 

Ti senti bene?” gli chiese notando il viso arrossato del biondo.

 

No non si sentiva bene, aveva caldo. Doveva uscire da quel laboratorio e allontanarsi da Arthur Rimbaud, prima che fosse troppo tardi, prima di potersi innamorare di lui.

 

Aveva cercato di evitarlo per tutta la settimana successiva con scarsi risultati.

 

Si può sapere che sta succedendo?” alla fine Arthur aveva deciso di affrontarlo. Nel loro lavoro il dialogo e la collaborazione erano importanti, le cose non potevano continuare così.

 

Se vuoi abbandonare la ricerca fa pure” concluse notando che il biondo non accennava a voler rispondere.

 

Pensi veramente che voglia abbandonare questo progetto?”

 

Non so che pensare, sono giorni che ti comporti in modo strano. E la ricerca è ad un punto morto” ammise deluso. Era la prima volta che Verlaine vedeva quell’espressione, si sentì in colpa.

 

Non è per la ricerca” ammise avvicinandosi lentamente. Rimbaud alzò un sopracciglio, invitandolo a continuare e terminare il discorso.

 

Penso che non sia una buona idea lavorare insieme” confessò.

 

Non capisco. Sei il miglior partner che mi sia capitato” Paul non poté evitare di arrossire e abbassare lo sguardo nell’udire quelle parole.

 

Lo so che stiamo svolgendo un lavoro eccezionale”

 

Paul vuoi dirmi dove sta il problema, non riesco a seguire il tuo discorso” il biondo prese un lungo respiro;

 

Non possiamo lavorare insieme perché mi sto innamorando di te” Arthur scoppiò a ridere. Era la prima volta da quando si conoscevano e Verlaine trovò il suono in quella risata semplicemente meraviglioso.

 

Per me non è un problema” concluse il moro una volta terminato quell’attacco di risa improvviso. Paul cercò di trovare un senso a quelle parole. Non capiva se nascondessero o meno un secondo fine. Arthur dovette correre in suo aiuto, allungò una mano fino a sfiorare quella del biondo, ancora appoggiata alla scrivania.

 

Forse anche io mi sto innamorando di te. Anche se devo ammettere che sai essere davvero contorto” Ci vollero parecchi minuti prima che la mente di Paul Verlaine registrasse quelle parole e il loro significato. Una volta sicuro di aver compreso e di non stare sognando fece l’unica cosa che gli sembrò logica, afferrò il suo compagno di laboratorio per il camice e fece collidere le loro labbra.

 

 

 

Chuuya fissava annoiato il paesaggio fuori dal finestrino, accovacciato sulle gambe di Dazai. La nausea per il momento era passata ma si sentiva ancora stanco e spossato. Quei primi mesi di gravidanza si stavano rivelando più difficili del previsto o forse semplicemente si stava abituando ad una vita lontano dal laboratorio. Quando viveva rinchiuso non si era mai realmente ammalato, non aveva nemmeno preso un raffreddore. Era continuamente sottoposto a visite ed esami periodici. Poi aveva incontrato Dazai e da lì tutto aveva iniziato a cambiare, Chuuya aveva iniziato a scoprire sempre più cose sia sul mondo che lo circondava ma anche su se stesso. Internamente era ancora convinto di non essere un essere umano però pian piano si stava abituando a non venir etichettato come “mostro”.

 

Penso che tu sia ermafrodito” quando Dazai aveva detto quella parola Chuuya non ne conosceva ancora il significato, e come poteva, nessuno gliene aveva mai parlato. Il dottor N stesso lo doveva aver scoperto solo verso il suo quattordicesimo compleanno, quando aveva iniziato a svilupparsi. Così aveva chiesto al moro una spiegazione;

 

Significa che sei sia uomo che donna. Fisicamente sei un maschio, ti ho visto nudo e abbiamo fatto sesso così tante volte che se avessi avuto qualcosa di strano là sotto lo avrei sicuramente notato”

 

Dazai” Odasaku aveva interrotto quel imbarazzante discorso che aveva avuto solo il potere di rendere Chuuya ancora più confuso e imbarazzato.

 

Comunque aspetti davvero un bambino” aveva proseguito con tono serio; “dopo la tua confessione mi sono introdotto nel ufficio di N. Ho letto i risultati della analisi, come tutto il resto. Non hai organi sessuali femminili esterni ma possiedi un utero, deve essere un qualche effetto del siero che N ha usato per creare questa tua abilità” Chuuya aveva incrociato le braccia come un bambino offeso;

 

Sono un mostro, ecco perché aspetto un bambino” nella sua mente quella era la spiegazione più logica. Pensandoci ora quante cose erano cambiate, aveva imparato per prima cosa ad accettare quel bambino, anche se non lo avevano programmato meritava di vivere, e poi pian piano stava iniziando a scostarsi da quest’immagine di incarnazione di Arabaki con cui N lo aveva indottrinato per tutta la vita.

 

A cosa stai pensando Chibi?” Dazai gli scostò una ciocca di capelli dal viso.

 

Al nostro primo bacio”

 

 

 

Un giorno voglio sapere perché ti hanno definito il portatore di tempesta” ammise Arthur Rimbaud dopo aver terminato l’ennesimo bicchiere di vino rosso. Paul sorrise.

 

Erano in un piccolo ristorante parigino poco distante da Notre Dame. Erano già parecchie settimane che, una volta terminato il lavoro, andavano a cena insieme, per poi concludere la serata a casa di uno o dell’altro. Avevano iniziato a girare delle voci sulla loro relazione, ma il Dottor N non ne sembrava turbato, purché continuassero con il loro lavoro non vi erano problemi.

 

È una storia noiosa”

 

Paul ti prego”

 

Un giorno te ne parlerò. Promesso” e per quel giorno la conversazione si era conclusa così.

 

Entrambi avevano finito per l’essere coinvolti in una relazione che non avevano affatto previsto. Verlaine non avrebbe mai pensato di innamorarsi, invece Arthur in breve tempo era diventato tutto il suo mondo. Erano diversi eppure così simili sotto certi aspetti. Due anime sole che si completavano alla perfezione.

 

Vorrei farti leggere questo” disse, porgendogli il taccuino che aveva sempre con sé. Arthur sorrise.

 

Vuoi svelarmi i segreti della tua anima Dr Verlaine?” lo provocò.

 

Semplicemente questo sono io. La dentro troverai il vero me stesso” Rimbaud appoggiò il libricino sul tavolo.

 

Non mi serve leggerlo per sapere chi sei” concluse prima di avvicinarsi e baciarlo.

 

 

 

Dopo la prima incursione al laboratorio di N, una voce nella mente di Dazai continuava a suggerirgli di tornare in quel posto. In realtà aveva solo voglia di rivedere Chuuya, scoprire di più sul conto di quel ragazzino. Non aveva fatto parola al boss Mori di ciò che aveva trovato. Ancora non aveva informazioni sufficienti sulle ricerche svolte da N. Non sapeva nemmeno quanto Chuuya fosse coinvolto o se facesse parte di un progetto a parte.

 

Lo trovò esattamente nella stessa cella in cui era incatenato la prima volta. Questa volta oltre al camice aveva il viso pieno di cerotti come le braccia.

 

Sei il ragazzo dell’altra volta”

 

Chuuya non si aspettava di rivederlo ma ne fu insolitamente felice, forse perché Dazai era il primo essere umano non legato al laboratorio che avesse mai incontrato.

 

Ehi Chibi, sono venuto a trovarti” a quelle parole l’espressione del rosso si fece più triste, quasi malinconica;

 

Non dovresti essere qui. Io sono un mostro sono pericoloso”

 

Ma che assurdità, sei un essere umano come il sottoscritto”

 

Quella fu la prima volta che Dazai vide il potere di Chuuya. Il ragazzino utilizzò la gravità e fece lievitare i mobili presenti nella stanza. Il giovane Dirigente era senza parole.

 

Ma è bellissimo. Sei fantastico” Chuuya non comprendeva il perché di tanto entusiasmo. Lui era pericoloso e ben presto anche quello strano ragazzo se ne sarebbe reso conto.

 

Dazai invece continuò giorno dopo giorno a fargli visita. A volte gli portava del cibo a volte strani regali. Parlava molto, gli raccontava della Port Mafia e del mondo al di fuori di quel laboratorio.

 

Mi piaci davvero Chibi” confessò prima di sporgersi oltre le sbarre e lasciargli un veloce bacio a stampo. Chuuya ovviamente non capì il significato di quel gesto.

 

Penso che anche tu mi piaccia Dazai. Però ti ripeto io non sono un essere umano”

il moro allora si era sporto nuovamente e questa volta si erano scambiati un bacio più passionale. Chuuya non aveva fatto molto, si era limitato ad assecondare la lingua e i movimenti di Dazai, cercando di imitarlo, per quanto le sbarre glielo concedessero.

 

Questo era un bacio. Di solito si baciano solo le persone importanti e per me sei questo Chibi” il rosso aveva sorriso.

 

Non vuoi proprio capire eh”

 

Sono sempre stato lento di comprendonio”

 

 

 

Hanno rimandato la partenza per il Giappone tra un mese, a quanto pare ci sono dei rallentamenti nell’allestimento del nuovo laboratorio” Verlaine non aveva aperto bocca, limitandosi ad ascoltare il compagno.

 

Quindi” fece una pausa alzandosi dal divano del soggiorno per raggiungere Arthur “vorresti partire subito dopo aver partorito? Sempre che il moccioso nasca a termine e non pensi di venire al mondo in Giappone o peggio su un aereo”

 

Sei sempre il solito fatalista. Mancano ancora due settimane alla data del parto” sospirò il moro accarezzandosi il ventre.

 

Se i tuoi calcoli sono esatti” Arthur lo incenerì con uno sguardo.

 

I miei calcoli sono sempre esatti. Rilassati Paul”

 

Non ci riesco” ammise. “Stiamo giocando una partita pericolosa, non voglio che ti accada nulla” Arthur gli prese il viso tra le mani.

 

Andrà tutto bene” in quel momento il bambino prese a scalciare “Hai visto? Anche Charlie sta dicendo al suo papà di non preoccuparsi” Paul non rispose. Con l’avvicinarsi della data del parto era diventato intrattabile. Avevano ottenuto un permesso da N con la scusa di una vacanza, una sorta luna di miele, in modo da potersi assentare dal lavoro il tempo necessario per la nascita del bambino.

 

Uscì dalla stanza lasciando il compagno sul divano intento a massaggiarsi il ventre nel tentativo di calmare il bambino.

 

Papà ti vuole bene è solo preoccupato per noi” sussurrò dolcemente Arthur. Paul riuscì lo stesso a sentirlo.

 

Una parte di lui aveva accettato l’idea di diventare padre ma con l’avvicinarsi del lieto evento le sue paure stavano avendo il sopravvento. Sapeva la situazione precaria in cui si trovavano. N avrebbe potuto scoprirli e privarli del bambino o peggio, fare degli esperimenti su Arthur o sul piccolo. Non lo avrebbe mai permesso. Si diresse nel suo studio e prese un libro a caso dalla libreria. Era un libro di poesie. Il caso volle che fosse proprio di un autore giapponese.

 

Era ancora immerso nella lettura quando Arthur fece capolino nella stanza.

 

Adoro quel libro” mormorò accennando al volume aperto tra le mani del compagno.

 

Sono poesie tristi, malinconiche” fu il commento del biondo. Arthur si sedette accanto a lui, facendo attenzione essendo rallentato nei movimenti.

 

Io le trovo bellissime, così delicate, tristi, eppure intense. L’autore deve aver sofferto molto, in ogni riga riesco ad avvertire il suo dolore” Paul sorrise.

 

È un certo Chuuya Nakahara” lesse sulla copertina

 

Chuuya eh” si guardarono negli occhi;

 

Beh è un nome con la C”

 

Paul sorrise prima di posare le sue labbra su quelle del compagno.

 

 

 

Siamo arrivati a Tokyo” la voce di Dazai svegliò Chuuya ancora appisolato sui sedili posteriori. Dopo la breve pausa si erano rimessi in viaggio e avevano guidato per il resto della notte, ormai stava albeggiando.

 

Guarda Chibi, la nostra nuova casa” il ragazzino storse il naso. Era felice ma anche realista, sapeva che non sarebbero mai stati al sicuro, non potevano ancora abbassare la guardia, forse non avrebbero mai potuto farlo.

 

Voi due siete dei pazzi” fu tutto ciò che riuscì a dire.

 

Andrà tutto bene Chuuya” Odasaku aveva fermato l’auto e gli aveva rivolto il suo sguardo più rassicurante. Anche Dazai sorrideva radioso e insopportabile come sempre. Il rosso scosse la testa, non avrebbe mai vinto contro quei due lo sapeva bene. Non riuscì ad impedirsi di scoppiare a piangere.

 

Grazie”

 

 

 

Quando Arthur gli mise quel fagotto di coperte tra le braccia improvvisamente tutto il suo mondo cambiò.

 

È bellissimo non credi?”

 

Come posso trovare bello qualcosa che ha il potere di distruggerci?” Il moro era scoppiato a ridere;

 

Paul Verlaine ti presento Charles Rimbaud Verlaine”

 

No” lo corresse subito, forse troppo bruscamente,

 

Chuuya Rimbaud Verlaine” sentenziò. In quel momento Arthur sorrise; illuminando la stanza.

 

Come l’autore della poesia” mormorò estasiato

 

Non ci potrà mai essere nome migliore per il nostro progetto migliore”

 

Nostro figlio” concluse Rimbaud sognante prima di allungare le braccia per recuperare il figlio e stringerselo al petto.

 

Grazie”

 

Fu tutto ciò che Verlaine riuscì a dire.

 

Grazie che racchiudeva tutto ciò che era successo in quei mesi. Un grazie per non averlo ascoltato, per averlo reso padre, per avergli regalato il loro tesoro più grande. Arthur comprese come sempre, non aveva bisogno di spiegazioni. Fece segno al compagno di avvicinarsi, si strinsero in un tenero abbraccio. In quel momento esisteva solo la loro famiglia e quel sogno che avevano con testardaggine saputo rendere reale.

 

Grazie Chuuya per essere nato”

 

 

 

Hai letto?”

 

Dazai aveva preso posto accanto al rosso. Si erano sistemati in un alloggio di fortuna messo a loro disposizione da alcuni conoscenti di Odasaku. Pure il moro era rimasto piacevolmente sorpreso dagli agganci che aveva il loro compagno. Ma in fondo doveva aspettarselo, tutti loro avevano avuto un passato prima di entrare nella Port Mafia. Chuuya posò il taccuino che aveva tra le mani, accennò ad un timido sorriso.

 

Penso di aver finalmente conosciuto mio padre” ammise;

 

Io penso che Paul Verlaine fosse un uomo eccezionale. Lo dico davvero. Non so come avrei agito al suo posto, forse avrei fatto come lui. Ti amava molto”

 

Ha amato molto mia madre”

 

Oh quello senza ombra di dubbio” Chuuya si finse offeso, tornò ad osservare l’unica foto che lo ritraeva insieme ai genitori.

 

Non ho preso molto da Arthur” mormorò dispiaciuto.

 

Beh si fisicamente somigli a tuo padre, ma penso che la testardaggine sia opera sua. Insomma ti ha desiderato così tanto da nasconderti a N e ai governi di due Paesi” il rosso non poté evitare di sorridere.

 

Vorrei essere in grado di fare lo stesso per il nostro bambino. Vorrei avere anche solo la metà della loro forza” Dazai si alzò in piedi e gli porse un altro volume. Chuuya lesse la copertina.

 

Era il libro preferito dei tuoi genitori. Devi il tuo nome a quell’autore. Mi sono permesso di segnare la mia poesia preferita, che stranamente è la stessa che adora anche Odasaku” il rosso sorrise asciugandosi il volto con la manica della camicia. Si era messo a piangere e non sapeva nemmeno lui il perché.

 

Magari a me non piacerà” scherzò divertito.

 

C’è solo un modo per scoprirlo” concluse andando ad aprire il volume. Odasaku intanto li fissava poco distante, non voleva rovinare quel momento così intimo. Non era geloso, li amava entrambi, come era sicuro di essere ricambiato.

 

Grazie”

 

Grazie a te Chuuya per essere entrato nelle nostre vite ed averle cambiate”

 

Avrebbero scritto il loro futuro insieme.

 

Lo avrebbero fatto per loro e per il bambino non ancora nato. Non sarebbe stato facile ma dovevano provarci. Paul e Arthur avevano desiderato per Chuuya una vita normale; Dazai e Odasaku erano intenzionati a realizzare quel compito. Quella storia avrebbe avuto un lieto fine.